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'Una moglie. Un marito. Ilenia e Francesco. Due punti di vista su una stessa terribile vicenda. Ilenia, nella prima parte del libro, narra la propria storia, racconta di un'infanzia infelice vissuta in una famiglia borghese, di nuovi ricchi immobilizzati dalla paura di non essere all'altezza della propria classe sociale. «Eravate persone posate». Così descrive Ilenia i suoi genitori. «Posati a terra, non volavate mai eppure eravate sempre stanchi. Non vi siete mai concessi una risata che venisse dal cuore». Francesco invece no, lui Ilenia l'aveva fatta ridere, solo una sera, ma tanto le era bastato a intravedere una via di fuga verso una felicità che si sarebbe ben presto rivelata ingannevole ed effimera. La solitudine di Ilenia, la sua tristezza, la sua malinconia si contrappongono alla vita sregolata e menzognera di Francesco, voce narrante della seconda parte del romanzo. Un uomo di umili origini, ambizioso ma perennemente insoddisfatto, che non ha saputo accontentarsi dei propri successi e che le continue frustrazioni autoinflitte hanno portato sull'orlo del baratro. Ilenia rappresenta ciò che Francesco non potrà mai essere: «il peso del suo giudizio l'ho sentito...»